Malattie cardiache: cause, sintomi e rimedi
Villa Serena assicura ai suoi ospiti un’assistenza puntuale nella prevenzione delle malattie cardiache.
Soprattutto a una certa età, le malattie cardiache iniziano a essere motivo di preoccupazione per molte persone. I soggetti anziani, soprattutto se già soffrono di altre patologie, sono spesso affetti da aritmie cardiache, quali la tachicardia, ossia un'accelerazione della frequenza cardiaca, o la bradicardia, che al contrario ne comporta una riduzione. Anche l’assoluta irregolarità del battito è un’aritmia cardiaca che si riscontra prevalentemente in chi è avanti con gli anni.
Per diagnosticare le malattie cardiache, i sintomi che si ricercano sono le alterazioni della frequenza cardiaca. Quando questi fenomeni sono fisiologici (dovuti per esempio a una lunga corsa, o al fatto che il cuore è molto allenato e quindi batte più lentamente) non costituiscono un problema. Al contrario, se si verificano senza motivo apparente, sono un campanello di allarme, soprattutto se accompagnati da una persistente stanchezza e da senso di affaticamento.
Individuare tempestivamente i sintomi delle aritmie cardiache e condurre uno stile di vita sano (evitare il fumo, adeguata attività fisica e un'alimentazione sana) permettono di ridurre i rischi legati a queste patologie. La casa di riposo Villa Serena mette a disposizione tutte le sue risorse per assicurare ai suoi ospiti un’assistenza puntuale ed efficace nella prevenzione delle malattie cardiache.
Frequenza cardiaca bassa o alta: tachicardia e bradicardia
I sintomi delle malattie cardiache sono un rallentamento, un aumento o un’irregolarità della frequenza cardiaca. Per individuare eventuali malattie cardiache, come per esempio la bradicardia, la tachicardia o l’aritmia cardiaca, è necessario innanzitutto sapere come funziona normalmente il cuore. La frequenza cardiaca è il numero di battiti del cuore in un minuto e, in una persona sana, va dai 60 agli 80 battiti al minuto, con una media fra i 70 e i 75.
Si parla di tachicardia se questo valore è superiore a 100 e di bradicardia quando scende al di sotto dei 50/60 battiti. Tuttavia, questo non indica necessariamente che il cuore sia malato: tachicardia e bradicardia possono essere fisiologiche e quindi non preoccupanti, nel caso in cui si consideri la frequenza cardiaca sotto sforzo sforzo o un soggetto che compie spesso attività fisica aerobica e il cui cuore è, di conseguenza, più allenato.
Anche in una persona anziana una frequenza cardiaca bassa è fisiologica. Se il suo valore scende al di sotto di una determinata soglia ci si trova davanti a una situazione patologica, che ha per altro ripercussioni negative sulla salute generale dell’individuo e che genera altri sintomi. La stanchezza persistente e l’affaticamento si verificano nel caso in cui i battiti del cuore siano meno di 50 al minuto, e si accompagnano nei casi più gravi a vertigini e perdita di coscienza. Anche il cuore che si sente in gola, o uno sfarfallio sono sintomi di malattie cardiache, in questo caso legate all’aumento o all’irregolarità del battito.
Se ci si trova in presenza di malattie cardiache, i sintomi indicati sopra sono un importante campanello d’allarme. Oltre a consultare il cardiologo, è importante eseguire un esame chiamato Holter, simile all’elettrocardiogramma ma più accurato. Questo prevede che i battiti del cuore vengano registrati per 24 ore tramite una scatoletta, che viene indossata durante tale intervallo di tempo.
Attraverso l’elettrocardiogramma dinamico delle 24 ore (o esame Holter), si può monitorare la frequenza cardiaca bassa, verificando anche se fra i battiti ci sono delle pause, lunghe anche alcuni secondi. Se si verifica quest’ultima circostanza, si interviene solitamente impiantando un pacemaker, ossia un elettrostimolatore cardiaco sottocutaneo di dimensioni contenute. L’operazione si svolge in anestesia locale e ha durata ridotta. Il pacemaker ha la funzione di stimolare il battito del cuore, quando questo scende al di sotto di una certa frequenza, che stabilisce il limite di pericolo.
Le altre aritmie cardiache: le tachiaritmie
Anche le tachiaritmie sono delle variazioni della frequenza cardiaca, ma a differenza delle altre è più difficile diagnosticarle. Si tratta di variazioni, per eccesso e dipendono da un’eccessiva attività elettrica del cuore.
Le tachiaritmie possono essere sia atriali sia ventricolari. Una delle più diffuse, soprattutto in soggetti al di sopra dei 60/70 anni di età, è la fibrillazione atriale, che può causare trombi ed emboli che, se raggiungono il cervello, possono dare origine a un’ischemia cerebrale.
Un segnale che può essere di sintomo di una di queste malattie cardiache è l’ipertensione arteriosa, di cui soffre il 60% della popolazione al di sopra dei 60/65 anni. Purtroppo però la maggior parte delle persone che soffre di questa patologia non lo sa: per questo dei controlli regolari dal medico e dal cardiologo potrebbero essere d’aiuto.
Aritmia cardiaca: cause
L’aritmia cardiaca, che si manifesta nelle diverse forme viste in precedenza, può essere provocata da diversi fattori. Si possono verificare in presenza di un cuore apparentemente sano, ma come conseguenza di altre patologie, oppure per un difetto strutturale del cuore. Il fumo rappresenta sicuramente un fattore di rischio, in quanto aumenta la probabilità che si verifichino malattie cardiache, vascolari o cerebrali. Inoltre, aumenta il rischio di arteriosclerosi e quindi di infarto e di ictus.
Il fumo è una delle cause principali delle aritmie cardiache anche perché il soggetto fumatore ha spesso già delle patologie, ma le ignora. La prevenzione, in quest’ottica, è molto importante: controlli mirati e frequenti possono individuare irregolarità fisiche allarmanti.
Al contrario, l’ereditarietà, che influisce significativamente su infarti e ictus, non è uno dei principali fattori scatenanti di aritmie cardiache.
Cura delle aritmie cardiache
Per riuscire a curare le malattie cardiache, è necessaria una diagnosi tempestiva, che consenta cure mirate e specifiche. Per questo, quando arriva una certa età, è necessario prestare molta attenzione ai sintomi che possono presagire il manifestarsi di malattie al cuore.
Un soggetto anziano in cui si riscontri la fisiologica tendenza bradicardica, per esempio, dovrà sottoporsi a visite e controlli. L'insorgere di sintomi quali affaticamento e stanchezza sarà un campanello d’allarme. In mancanza di tali indicatori, sarà necessario svolgere esami specifici, come per esempio l’esame Holter.
Anche la pressione alta, un infarto o un’ischemia cerebrale sono degli importanti campanelli d’allarme. In questo caso, è necessario eseguire degli esami frequenti, soprattutto l’elettrocardiogramma.
Infine, in presenza di patologie gravi o se si verificano disturbi improvvisi e di rilievo, i controlli devono essere eseguiti ogni sei mesi.
Villa Serena e la prevenzione delle malattie cardiache
La RSA Villa Serena si adopera per garantire non solo il comfort, ma anche un’assistenza costante e adeguate alle specifiche esigenze di ognuno dei suoi ospiti. La presenza di personale qualificato 24 ore al giorno ci permette di intervenire tempestivamente in caso di emergenze. Soprattutto, l’equipe di medici dedicata ai nostri pazienti è in grado di garantire un monitoraggio continuo della salute dei nostri utenti.
Cause di aritmie cardiache che spesso vengono ignorate, nella casa di riposo Villa Serena sono prese in considerazione non appena manifestano le prime avvisaglie.
Inoltre, garantiamo ai nostri ospiti uno stile di vita sano, grazie a un’alimentazione adeguata e a un’attività fisica adeguata. In questo, ci aiuta molto la presenza di una cucina in sede per la preparazione dei pasti in base a menù ad hoc approvati dai medici, a seconda della salute di ciascun paziente. Il giardino, infine, è il luogo in cui i nostri ospiti possono fare movimento, con la bella stagione, con risultati positivi per il miglioramento della loro salute cardiaca.